È ormai da qualche anno che si parla di rivoluzione industriale.
Di quale cambiamento parliamo? Della “quarta” rivoluzione industriale, quella che porta all’impresa intelligente, a macchinari connessi alla rete ma anche interconnessi tra di loro, a robot che collaborano e interagiscono con l’uomo, alla digitalizzazione.
Ed è qualcosa di non più rinviabile. L’emergenza Covid-19 ha forse rimarcato ancora di più la necessità di accelerare questo processo di rinnovamento.
Ma quali vantaggi, quali agevolazioni sono a disposizione delle imprese che vogliono investire nella trasformazione?
Siamo partiti con il Piano Nazionale Industria 4.0 nel 2017 e ora ci troviamo nell’era della Transizione 4.0.
Vediamo qualche aspetto di interesse.
Con la Legge di Bilancio 2020 è stata rivista la disciplina degli incentivi fiscali previsti nel Piano Nazionale Industria 4.0 ed è stato introdotto il Credito di imposta.
Attualmente, quindi, per beni strumentali nuovi acquistati nel 2020, riconducibili al perimetro che stiamo trattando e quindi ricompresi nell’Allegato A previsto nella Legge di Bilancio 2017 n. 232 dell’11/12/2016 (es. beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati; dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’interconnessione e il controllo automatico dei processi), in luogo dell’iperammortamento, è concesso un credito di imposta nella misura del 40% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro con un beneficio fiscale annuale pari all’8% su 5 anni e nella misura del 20% del costo per investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite massimo di 10 milioni di euro con un beneficio fiscale annuale dall’8% al 5% su 5 anni.
Oltre ad essere ricompresi nell’Allegato A sopra riportato, i beni devono vedere soddisfatte una serie di condizioni (tra le altre, per esempio, avere un’interfaccia uomo/macchina semplice e intuitiva e il rispetto dei parametri aggiornati di sicurezza, salute e igiene del lavoro) e di caratteristiche ed essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione (per essere definito “interconnesso” un bene deve poter scambiare informazioni, in modo aperto e sicuro, con sistemi interni ed esterni per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e in campo internazionale: TCP-IP, HTTP etc. e sia identificato univocamente mediante l’utilizzo di standard riconosciuti a livello internazionale (indirizzo IP).
Gli elementi distintivi appena descritti vanno riportati in una perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti negli Albi professionali di pertinenza o in un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato Per i beni con costo unitario non superiore a euro 300.000,00, l’onere documentale può essere adempiuto tramite una dichiarazione resa dal legale rappresentante ai sensi del DPR 28/12/2000 n. 445 attestante il possesso dei requisiti Industria 4.0.
In assenza di perizia tecnica, attestato di un ente o dichiarazione del legale rappresentante non sarà possibile accedere all’agevolazione, anche se il bene ha tutte le caratteristiche di legge.
Come si utilizza il beneficio fiscale? Esclusivamente in compensazione “orizzontale” con il modello F24 (ai sensi dell’art. 17 del DLgs 09/07/2017 n. 241) in cinque quote annuali di pari importo a decorrere dall’anno successivo a quello di interconnessione.
Da notare che il credito di imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto gli stessi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive alla formazione del reddito, non superi il costo sostenuto.
Non dimentichiamo, inoltre, che nelle risorse della Nuova Sabatini, una quota pari al 30% è destinata alla concessione dei contributi, con una maggiorazione del 30%, per investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti che fanno parte degli investimenti “Impresa 4.0”.
C’è uno strumento, diverso dall’acquisto in proprio, che permetta all’impresa di affrontare gli investimenti e il processo di trasformazione e di crescita che abbiamo analizzato?
La risposta è affermativa: il leasing!
Questi i vantaggi:
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[Fonte: BPER:Leasing - Sardaleasing]
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