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Il gel “made in Italy” per rispondere al COVID-19

La piemontese Hero Europe ha realizzato un nuovo prodotto riuscendo a riconvertire il business in poco tempo. Merito del lavoro di squadra e di strumenti che valorizzano la propensione all’innovazione e al cambiamento.

La crisi innescata dall’emergenza COVID-19 sta fungendo da gigantesco stress test per tutto il sistema Paese e per la tenuta degli equilibri economici e sociali dei territori. In questo contesto mutevole e ancora largamente imprevedibile, le imprese sono state costrette a rispondere in tempi brevi al calo della domanda globale cercando da un lato di assicurare la continuità produttiva e dall’altro di rafforzare la capacità di innovazione per cogliere nuove opportunità di business.

Un caso di successo in questo senso è quello della piemontese Hero Europe, una «multinazionale tascabile a proprietà familiare», con sede a Salmour e stabilimenti in Nord America e in India, specializzata in progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione di attrezzature di miscelazione e dosaggio. Un’azienda che in piena crisi sanitaria ha riconvertito la produzione per realizzare “k-One”, una colonnina “touch-less” per l’erogazione di gel igienizzante per mani totalmente made in Italy. Un prodotto “over engineered” sviluppato da un team di giovani sulla scorta dell’esperienza pluriennale maturata nella produzione di tintometri e altri prodotti di eccellenza per l’industria mondiale delle vernici, dell’automotive, della chimica, della farmaceutica e della cosmesi.

Nel caso di Hero Europe, la spiccata propensione all’innovazione si è sposata con una felice integrazione tra capacità manageriali nell’individuazione di nuove opportunità per perseguire la mission aziendale e l’utilizzo di strumenti finanziari in grado di supportare la riconversione produttiva. Cliente di Banca Alpi Marittime e attraverso di essa anche di Iccrea BancaImpresa (la banca corporate del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea) e fornitore convenzionato di BCC Lease, la società di leasing controllata da IBI, Hero Europe ha dimostrato resilienza e flessibilità in un momento in cui molte aziende faticano ad assicurare la stessa continuità produttiva e a ripensare i propri piani di sviluppo.  

Alessandro Sacchet, CEO di Hero Europe, riassume il percorso di rilancio, la nascita del nuovo prodotto e il ruolo del leasing nel sostenere gli investimenti per l’innovazione e per il supporto alla vendita.

In poco tempo siete riusciti a convertire la produzione per realizzare un prodotto perfetto per rispondere all’esigenza di sicurezza espressa dal mercato nel pieno della crisi. Come ci siete riusciti?

Ognuno ha dato il meglio di sé. Io ho lanciato l’idea abbozzandone le soluzioni tecniche basate su parti e tecnologie già esistenti in azienda; i ragazzi dell’area R&D si sono prodigati a trasformare l’idea in progetto. Il personale di produzione si è anch’esso attivato per mettere in piedi la linea di produzione/assemblaggio/test in tempi record e le ragazze in amministrazione si sono date da fare sugli aspetti commerciali e sui canali social.

Insomma, è stato un vero lavoro di squadra. Il COVID-19 è stato il catalizzatore. 

Cosa rende speciale “k-One” sul mercato? 

Le sue caratteristiche tecniche, prestazioni ed affidabilità nel tempo. Tutti i dispenser della linea “k-One” usano la stessa tecnologia di dosaggio che normalmente viene utilizzata per il dosaggio di paste coloranti concentrate con livelli di precisione richiesta dell’ordine dei millesimi di grammo. Questo ci ha permesso di “regolare” il quantitativo di gel erogato in modo che fosse perfetto per tutte le esigenze: igienizzarsi bene, non imbrattare, non sprecare. Inoltre, la pompa dosatrice volumetrica professionale che equipaggia “k-One” è garantita per milioni di cicli, non ha problemi con gel ad alta concentrazione alcoolica ed alta viscosità.

I dispenser “k-One” hanno serbatoi per il gel da 2 o 2,5 litri a seconda del modello che garantiscono un numero elevatissimo di erogazioni (fino a oltre 13.000) per ogni ricarica; questo li rende perfetti per tutte quelle situazioni in cui c’è un elevato flusso di persone a cui bisogna garantire la possibilità di igienizzare le mani. Hanno una costruzione robusta in acciaio inossidabile e sono fatti per durare nel tempo ben oltre questo momento di emergenza. Igienizzarsi le mani ovunque sia possibile è e rimarrà una buona abitudine che il COVID-19 ci lascerà in eredità. E poi sono belli… ma questa è una considerazione personale e “di parte”.

Inoltre, sono prodotti veramente “made in Italy” che escono dal nostro stabilimento di Salmour: per i nostri clienti, questa è una garanzia di assistenza nel tempo per qualunque tipo di necessità post-vendita. Tutto questo per poche centinaia di euro che, conti alla mano, si ripagano da soli.

Qual è il contributo degli strumenti finanziari, e in modo particolare del leasing, nel supportare l’operatività e la strategia di sviluppo della Vostra azienda e dei vostri clienti?

Il leasing operativo è un ottimo strumento finanziario per supportare l’acquisto di macchine e/o impianti che richiedano anche dei servizi quali installazione ed assistenza post-vendita. Per noi, poter contare su questo tipo di proposta finanziaria è di grande supporto alla vendita. E i nostri clienti apprezzano.

Qual è la lezione che le imprese possono imparare da questa crisi? Quali sono gli strumenti e le competenze che possono utilizzare per rendere il proprio business ancora più flessibile?

La lezione più importante è che bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare da soli. Viviamo in un Paese dove, quantomeno per le aziende private, aspettarsi degli aiuti veri e soprattutto tempestivi da parte delle istituzioni significa soccombere.

Tutte le persone hanno delle “eccellenze”, il segreto è trovare il modo per far sì che queste vengano fuori e contribuiscano allo sviluppo del business aziendale. Questo, solitamente, è un processo che, una volta innescato, si autoalimenta e contribuisce a rendere tutti orgogliosi di quello che fanno e a spingerli a far sempre meglio. Così si insegue e si raggiunge il vero “smart working” (che non centra nulla con “l’home working” tanto decantato e alla moda…). La capacità di essere flessibili e di sviluppare il business aziendale dipende, a parer mio, in larga parte da ciò.

[Fonte: Iccrea Bancaimpresa]

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